LA SCHERMA COREUTICA
La Scherma Coreutica è una particolare forma di scherma che si esercita sull’improvvisazione o sulla costruzione di una ben precisa coreografia, caratterizzata da una ritmica di forte impatto, e le cui componenti essenziali sono derivate direttamente dalla danza greca antica.
La Scherma Coreutica è pura arte del movimento, in cui i passi delle danze di guerra (enoplios orchesis) entrano in piena armonia con la cosiddetta “Spada da Canto”, simulandone così il combattimento (formula Contact).
Le danze antiche, fra cui quelle di guerra, erano utilizzate, per esempio, per simulare le battaglie e i movimenti dei guerrieri sul campo, oltre a rappresentare una precisa forma di addestramento; oggi, ritrovano nuova vita attraverso il corpo e la spada, elemento quest’ultima non solo scenico ma che accompagna la “narrazione” del movimento, mantiene viva la concentrazione sulla scena, conduce la descrizione dei vari elementi narrativi (soprattutto quelli di “combattimento”, nella forma Contact) e dà il ritmo alla narrazione figurativa del corpo.
La Scherma Coreutica non è una vera e propria arte del combattimento o una disciplina di arti marziali, e nemmeno un'arte pura di danza.
Indice
I. Le Caratteristiche
II. La Spada da Canto
III. I Kanon di Spada
IV. La Ritmizzazione e l’Aspetto coreografico
V. La Drammatizzazione (Cantaguerra)
I. Caratteristiche principali della Scherma Coreutica
La Scherma Coreutica è un’arte della spada che raccoglie in sé diversi aspetti di altre discipline e arti come la danza e la scherma, aggiungendo in alcuni casi la dimensione orale con il Canto di Guerra.
Le caratteristiche fondamentali che definiscono al meglio la Scherma Coreutica sono:
Kinesis. La qualità del controllo motorio da parte del praticante, in un’intrigante e dinamica combinazione di passi fortemente ritmici.
Gymnetes. L’estrema coordinazione e flessibilità degli arti, soprattutto impegnati in continue evoluzioni di spada, fra rotazioni e roteazioni, volteggi, torsioni, e altro ancora.
Xiphos. Il maneggio della “spada da canto” (in legno) conteso fra compostezza, la qualità più importante, virtuosismo e maestria.
Kalòs. L’espressività e l’eleganza nel gesto tecnico, eseguito a tempo come su una base musicale, e in vista della costruzione di una coreografia completa (Combattimento).
Choreia. Unità di composizione coreutica e coerenza. Ogni movimento è composto di elementi tecnici fondamentali (Kanon): salti artistici, rotazioni e roteazioni, equilibri, prese e leve, elementi di collegamento (Gap Junction) finanche spinte ed elementi di conduzione specifici come le Sequenze e le Proiezioni.
Choros. Uso dello spazio e principio di unità nella varietà. L’arte della Scherma Coreutica tiene conto dell’uso dello spazio a propria disposizione, delle traiettorie e delle direzioni dei movimenti, il rapporto fra corpo e spada, e le modalità di spostamento/orientamento. Stare troppo fermi è indice di una particolare povertà nell’ideazione e nella costruzione della coreografia, così come nella linearità di conduzione dei colpi d'arma.
Charis. Espressione corporea. La componente coreutica e coreografica della Scherma Coreutica presuppone un profondo rapporto concettuale/simbolico fra l’uso di ampie figurazioni e la resa espressiva di ogni movimento. Principio derivato dal concetto di “atteggiamento” (dyathesis) nella danza greca antica. Seppur non manifesto, ogni sequenza riproduce un ben preciso tema portante (Eidos).
II. La Spada da Canto
La spada di cui fa uso il praticante di Scherma Coreutica è detta “Livrea”, proprio a indicare la lievità del colpo: un’arma in legno, molto rapida, leggera, un elemento di scena che permette di espletare con facilità le funzioni coreografiche, soprattutto nella costruzione di scene di combattimento.
La spada, in generale, promuove l’armonia e il controllo della scena, la coordinazione dei movimenti, ed esalta la profonda relazione fra tema portante e azione motoria; ma può anche “assumere” diverse forme in specifiche correlazioni concettuali: tanto il portare il colpo di punta, di taglio, la parata… quanto il vestirsi di una nuova forma in virtù della metamorfosi iconica, ossia la spada diventa così l’artiglio di un drago, l’onda del mare, una lancia vibrata, l’ala di un corvo, uno scudo, un tronco d’albero, la freccia di un arco, e altro ancora, in rapporto alla fase ideativa.
Una spada da canto, in media, è lunga 85cm, ma può raggiungere anche i 108/110cm; le misure lunghe sono indicate per quegli stili che prediligono i volteggi e le rotazioni in numero maggiore, o meglio movimenti assai arabescati, con una forte presenza di ornamentazioni.
Riassumendo, le principali funzioni della Spada da Canto sono:
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Mantenere la concentrazione e focalizzare l’attenzione sulla scena;
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Accompagnare la descrizione dei vari elementi narrativi e rafforzare quella dei combattimenti in rapporto al tema portante (elemento di conduzione);
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Scandire il ritmo della “narrazione” e dei movimenti del corpo;
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Promuovere la Metamorfosi iconica;
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Elemento di scena.
III. I Kanon di Spada
Il corpus tecnico della Scherma Coreutica prevede una lunga serie di cosiddetti Kanon: singoli movimenti base, passi, varianti e stili. Le loro combinazioni all’interno di una profonda sequenza euritmica producono una figurazione, fino a sfociare in una vera e propria coreografia di ampio respiro, avendo finanche temi di conduzione molto pregnanti; per esempio, scegliere il tema di uno scontro sul campo di battaglia in “stile greco”.
Fra i vari Kanon si ravvisano quelli Propedeutici: canoni essenziali con i quali comincia la formazione di un Cantore. L’ABC della Scherma Coreutica. Appartengono a questa categoria, per esempio, la Rotazione e la Roteazione, l’Inchino e la Posizione d’inizio, o il Giropolso e l’Elica, la Sfoderata, i vari tipi di Apertura o Preludi.
Poi vi sono i Kanon Base. L’ossatura di ogni coreografia di Scherma Coreutica. Appartengono a questa categoria i passi e i movimenti base, così come i colpi di maggiore interesse per la ritmica di spada, derivati anche dalla scherma storica: Mandritto, Roverso, Ridoppio, Fendente, Montante, Stoccata, Guardia, Imbroccata, e così via.
Seguono poi i Kanon Speciali (Butterfly), i Compensativi (Gap Junction) detti anche “movimenti di raccordo” con la funzione di “collegare” un kanon all’altro o di facilitare la ritmizzazione dell’azione motoria. Appartengono a questa categoria il Rimbalzo e la Scintilla.
Abbiamo ancora le Proiezioni e le Sequenze, come il Tristico Fuoco, oppure i Kanon di Pressione (Spinte), per esempio il Push Over.
Non ultime, le tecniche di Fingering e di Handling: una serie di tecniche di spada che impiegano soprattutto le dita per le rotazioni e le roteazioni. Nel secondo caso, abbiamo l’uso della mano sinistra in appoggio ai movimenti della mano “armata”.
IV. Ritmizzazione e Aspetto coreografico
La Scherma Coreutica, visto il proprio legame con la danza antica, ma anche con l’ambito poetico, derivando essa dall’arte del Canto della Spada, elegge, più che mai, la Ritmica come qualità fondamentale per le sue esecuzioni. Elemento imprescindibile per gestire i movimenti di spada e il loro diretto rapporto con l’espressività del corpo, soprattutto in grado di modificare la scelta del canone d’arma, finanche la sua traiettoria, l’orientamento, la flessibilità articolare e l’eleganza del gesto tecnico. Da questo punto di vista, la spada funge da metronomo: scandisce ed esprime l’arco figurale di una scena, breve o lunga che sia.
In fase di costruzione, la Scherma Coreutica verte sulla traduzione del tema portante (Eidos), o delle unità ritmiche, quando presenti, in termini coreografici, poiché la manipolazione di un elemento orale o tematico determina l’elemento di spada; agendo sul primo si agisce di conseguenza sul secondo come forma di composizione indiretta.
Con la Scherma Coreutica si fa leva sulla capacità di esprimere il ritmos nelle azioni motorie. Non solo quindi percepirlo, ma essere in grado di riproporlo nella dinamica cronologico-temporale del processo motorio; ciò permette di utilizzare il ritmos come base di riferimento per regolare l’azione; tenendo in considerazione oltremisura le tipologie di ritmo fra regolari, ossia con cadenze che si presentano a intervalli regolari, oppure promuovendone la forma irregolare come principio di decostruzione sintattica, e di cui fa ampiamente uso il linguaggio poetico.
V. La Drammatizzazione e la figura del Cantaguerra
La Scherma Coreutica è più di una semplice arte di spada. Nello specifico, ispirandosi all’antica figura del Kybernetes, ossia colui che incitava i rematori con il ritmo battente della propria lira o del tamburo, qui fa la sua comparsa il Cantaguerra: colui che crea “Canti epici” in diretta relazione con il movimento di spada. Questo è comunque un aspetto molto particolare della Scherma Coreutica, e più legato alla pratica del Canto della Spada, dove il partecipante deve essere in grado non solo di praticare le tecniche d'arma, ma anche di creare egli stesso le coreografie, e tutto ciò avvalendosi della conoscenza di un formidabile repertorio retorico-stilistico in diretta sinergia con il movimento. Il Cantaguerra, quasi sempre un elemento esterno (Formatore, Maestro o un altro Cantore competente) dà il tempo, impone il ritmos adatto e suggerisce l’intera coreografia; anche il partecipante può rivestire il ruolo di Cantaguerra per se stesso, nel creare personalissime coreografie secondo il proprio gusto e stile.