IL CANTO E LA SPADA
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La Scherma Coreutica è imprescindibile dalla pratica di un’altra Arte che è il Canto della Spada (o Sword Chant): uno stile di narrazione orale che deriva le sue componenti principali dalla tradizione antica; in particolar modo, combina la forza espressiva dei poeti orali del passato, quali gli scaldi vichinghi, i Bardi celtici o gli stessi Cantastorie, con l’aspetto coreografico della spada di legno, di derivazione cuntistica (rispetto al rabdos dei Rapsodi greci e alla tradizione del Cunto, qui la spada assume una centralità molto più ampia ed “esaspera” ancor di più il rapporto fra parola e movimento), senza tralasciare la forte componente ritmica della danza antica.
Il Canto della Spada non si presta soltanto al genere fantastico, poiché vengono anche narrate storie di epoca medievale o risalenti all’epica cavalleresca, di mitologia classica, fino a lambire i confini della Fiaba (per questo, si rivolge anche a un pubblico non adulto). È possibile narrare una singola scena di combattimento così come un intero assedio, o lo scontro fra eserciti, impiegando finanche creature leggendarie come Draghi, Viverne, Chimere, Hydra e altro ancora. La Scherma Coreutica lo fa focalizzando l’attenzione sui temi portanti del gesto coreutico: narrare attraverso il movimento di spada e del corpo, ciò rende le coreografie molto più espressive.
Durante il Canto della Spada è impiegato il “verso” quale solenne strumento di narrazione (rispetto a un approccio più prosastico), elevando il tono del canto perché possa essere all’altezza della materia trattata, in particolare donando all’epos il linguaggio che gli spetta di diritto, e soprattutto prediligendo l’aspetto improvvisativo e creativo rispetto a quello meramente declamatorio-referenziale di testi o elementi preesistenti (della tradizione passata).
Nella fase d’improvvisazione orale il Canto è supportato da una sapiente tecnica retorico-stilistica, di cui il Cantore si avvale, in accompagnamento alla tecnica coreografica di spada, la quale funge da metronomo come in una sorta di armonico contrappunto (doppio linguaggio ed esperienza verbo-motoria). Il verso è sincronico al movimento d’arma. Per costruire al meglio una coreografia di Scherma Coreutica si ricorre di solito alla tecnica improvvisativa del Canto della Spada, soprattutto perché la traduzione in termini coreografici è già supportata da un profondo rapporto concettuale fra tema portante e kanon di spada.
Il Canto della Spada viene eseguito da un performer che prende il nome di “Cantore di Spada”, o "Cigno", il quale deve possedere una serie di competenze sul campo, come la profonda conoscenza della struttura poetica e dell’improvvisazione orale, la conoscenza dell’uso coreografico della spada in appoggio alla narrazione, e altro ancora.
Il supporto della spada, rispetto al Passato, si veste di una maggiore eleganza nei movimenti, di una più spiccata cadenza, derivando alcuni elementi dalla danza antica e dalla scherma storica. Diventa più pregnante e performativa, richiedendo al Cantore un maggiore studio dell’aspetto coreografico e una maggiore attenzione, in fase compositiva, al rapporto parola/movimento, poiché quest’ultimo andrà a strutturare le diverse figurazioni. Il corpus tecnico del Canto della Spada prevede una lunga serie di movimenti base, passi, varianti, stili e combinazioni (addirittura in numero maggiore rispetto alla Scherma Coreutica).
La Scherma Coreutica abbandona, dunque, la dimensione orale per rafforzare quella coreutica, ritmica e schermistica.
La Formazione della Scherma Coreutica annovera la presenza di Stage o di Laboratori di Canto della Spada, essendo fondamentale per il suo sviluppo e rafforzamento (Cantaguerra).
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